Il tappo corona è una chiusura molto diffusa nel settore delle bevande, è generalmente economico, facile da utilizzare, da sigillare e da aprire; se utilizzato per la chiusura delle bottiglie di metodo classico al tiraggio, può rappresentare un importante strumento tecnico che permette di gestire il passaggio dei gas attraverso la guarnizione fissata sotto la calotta metallica. Fino a qualche anno fa la qualità del tappo a corona veniva misurata solo considerando la perdita di CO2 misurata in cm3/24h, studi eseguiti in Champagne dal CIVC hanno invece dimostrato che diverse guarnizioni plastiche, sono in grado di far passare all’interno della bottiglia l’ossigeno. Il rapporto tra CO2 persa ed O2 in ingresso non è fisso, ma variabile in funzione della tecnologia impiegata per la fabbricazione della guarnizione in materiale plastico; il flusso attraverso questa membrana è regolato non solo dalla composizione dei gas (composizione dell’aria: 20,9% Ossigeno, 78,1 Azoto, 1% altri gas), ma anche dalla dimensione molecolare dei gas, questo spiega perché in una bottiglia con forte sovrapressione da CO2, l’O2 possa di fatto entrare e combinarsi con i diversi componenti dello spumante chiuso con il tappo corona. 

La scelta del tappo a corona deve quindi essere fatta in funzione della cuvée prodotta, dalla varietà di uva impiegata, dalla scelta tecnica di produrre sumati bianchi o rosé, dal tipo di spumante che si vuole ottenere, dalla permanenza sur lattes che si adotta; la presenza o di sostanza colorante (spumanti rosé), è spesso più suscettibile all’ossidazione rispetto ai bianchi, processo che cambia la tinta e l’intensità del colore durante le fasi di affinamento.

Si possono anche scegliere i tappi corona in funzione dello spazio di testa per ogni singolo formato di bottiglia: i magnum hanno un volume d’aria nello spazio di testa pari a circa la metà rispetto alla bottiglia da 0,75 l, quindi a parità di altri fattori, il diverso volume d’aria, può generare un grado di ossidazione diverso tra i due formati; tali differenze possono essere riequilibrate impiegando guarnizioni a scambio diversificato per i diversi volumi utilizzati,

I tappi corona sono costituiti da due parti unite in maniera solidale, una calotta di metallo (banda stagnata, alluminio o acciaio inox) di diametro 29 mm ed una guarnizione in materiale plastico, che una volta grippata la calotta metallica sulla baga della bottiglia, permette la chiusura della bottiglia anche a pressioni elevate.

I tappi a corona non sono perfettamente ermetici, ma permettono il passaggio di gas attraverso la guarnizione sintetica, si ha infatti una perdita di anidride carbonica ed un ingresso di ossigeno nella bottiglia, il cui equilibrio è in funzione della guarnizione scelta. La variabilità nella perdita di anidride carbonica è molto ampia in funzione del tappo utilizzato, inoltre gli studi realizzati dal CIVC e pubblicati su “Les Vignerons Champenoise – maggio 2019” evidenziano che l’ingresso di ossigeno è variabile da 0,95 a 1,8 mg/anno a 15°C. 

La calotta del tappo può essere costituita da:

  • banda stagnata: materiale molto economico che ha però ha l’inconveniente di arrugginirsi a causa dell’umidità di cantina, tanto che la ruggine potrebbe essere difficile da rimuovere dal vetro.
  • alluminio: materiale molto duttile perfettamente resistente all’umidità, rispetto all’acciaio inox ha costi contenuti. Richiede forze di tappatura e stappatura relativamente basse, è quindi la chiusura più utilizzata.
  • acciaio inox: materiale costoso utilizzato per applicazioni specifiche (come ad esempio la conservazione in ambienti particolarmente difficili come l’acqua marina), oppure per affinamenti sur lattes molto lunghi. Richiede forze di tappatura e stappatura elevate.
tappi corona