È possibile imbottigliare bevande aromatizzate a base di vino con la stessa linea utilizzata per i vini “tradizionali”?

Le bevande aromatizzate a base di vino fanno sono bevande alcoliche ottenute aggiungendo aromi ad alcuni prodotti vitivinicoli, e altri ingredienti come mosti di uve e/o alcol, coloranti e zuccheri, e sono definite dall’Unione Europea qui. La produzione di queste bevande aromatizzate può comprendere l’impiego di prodotti esogeni al comparto viticolo, che non sono ammessi nella produzione di vino, e come nel caso degli aromi, non devono quindi essere presenti nel vino. Un recente articolo scientifico analizza il rischio di trasferimento involontario di aromi durante il processo di imbottigliamento di bevande a base di vino aromatizzato e vini normali sulla stessa linea di imbottigliamento. Maggiori informazioni si trovano sul sito OenoOne.

Questo trasferimento può avvenire attraverso i materiali di tenuta (guarnizioni) utilizzati nella linea di imbottigliamento, che assorbono i composti aromatici dalle bevande e li possono rilasciare successivamente durante la pulizia o nella produzione di vini successivi.

I ricercatori hanno messo in evidenza:

1. Rischio di trasferimento di aromi: i materiali di tenuta (guarnizioni ed altro) sono componenti presenti in tutte le linee di imbottigliamento impiegate per il vino, i materiali più diffusi sono quelli in EPDM e FKM, che possono assorbire composti aromatici come γ-decalattone, eugenolo, e α-ionone talvolta utilizzati per la produzione di bevande aromatizzate. Questi composti possono poi essere rilasciati nei vini che passano successivamente nell’impianto di imbottigliamento, comportando un rischio legale poiché l’aromatizzazione del vino non è consentita dalle normative europee.

2. Efficienza della pulizia: la ricerca ha dimostrato che i protocolli di pulizia, anche se accurati, non sono sempre sufficienti a rimuovere completamente i composti aromatici assorbiti. Pulizie più lunghe e a temperature elevate migliorano la rimozione, ma non eliminano del tutto il rischio di trasferimento.

3. Esperimenti pratici: gli esperimenti condotti sia in un impianto pilota che in due linee d’imbottigliamento ad uso industriale, hanno confermato l’assorbimento e il successivo rilascio di composti aromatici durante il processo di imbottigliamento. Tuttavia, l’ampio flusso di vino riduce il contatto tra il vino e le superfici impregnate, minimizzando così il rischio di trasferimento sensoriale rilevabile.

Sebbene il rischio di trasferimento di aromi dalle bevande aromatizzate al vino esista, le condizioni industriali attuali, con adeguate procedure di pulizia, permettono di imbottigliare vini normali e aromatizzati sulla stessa linea senza rischi sensoriali rilevanti. Questo evita la necessità di linee di imbottigliamento separate, riducendo quindi notevolmente i costi operativi.